lunedì 16 luglio 2012

LML - Monterotondo #2

Passarono gli anni, dicevo, fino a quando questo luogo non ci mise lo zampino: strana ironia nel suo fare da tramite! Fu forse una sorta di riscatto: la sua nascita, di fatto, aveva decretato la morte della sua centenaria parente e dopo 40 anni evidentemente ancora non se lo perdonava.

Cerco di farvi capire: ormai conoscete la mia passione per le storie che sanno raccontare certi luoghi ed oggetti e sapete come non posso fare a meno di immergermi completamente in ogni singolo pezzo di carta ingiallito. Una contingenza di eventi mi fece il regalo di avere per le mani tutta la storia (breve ma intensa), segnata lì, su carta e muffa della chiesa di Collinaia. Appresi il ruolo fondamentale, l'impulso generatore di tutto il percorso, che ebbe la Cappella di Scafurno e decisi di farvi nuovamente un salto, dopo qualche anno, un po' come tributo, un po' per rubarle qualche scatto.


Galeotta fu la macchina fotografica. Quel giorno, per la prima volta, il cancello in ferro ed il portone in legno della piccola chiesa erano aperti! Al suo interno una mostra di immagini di Berlino e sulla porta una signora garbata e tremendamente coinvolta in quello che stava facendo. Tutt'uno con gli intonaci, gli infissi, i marmi, si faceva con la sua presenza come braccio animato per la Cappella e cercava di accogliere e coinvolgere i passanti. Non era un chiamare con la voce, non era un intercettare. Era più un far sentire la sua traboccante voglia di condividere con gli altri tutto ciò che di positivo aveva scaturito in lei l'incontro con quel luogo.

Mi avvicinai con un sorriso stampato sul volto ed un'espressione che non so tradurre in parole, come se finalmente dopo 40 anni avessi nuovamente incontrato un lontano parente che aveva trascorso la sua vita in una località irraggiungibile. Con gli occhi mi guardavo intorno come se cercassi nei dettagli dei ricordi da ripescare nella mia memoria. Di fatto però con il parente in questione io non avevo mai dialogato prima di allora, ed imputai a questo mio strano atteggiamento quella sorta di espressione di diffidente sorpresa (ma forse vorrei dire di vagamente preoccupato stupore) che subito lessi nello sguardo della signora sulla porta.


... e siccome l'estate è tempo di racconti sotto l'ombrellone... 

4 commenti:

  1. Ahhhh io odio i romanzi a puntate, non ho la pazienza! Come finirà? Il giovane dal sorriso ebete (;-p) sposerà la signora traboccante nella vecchia cappella? Dimmelo!??!

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  2. Uffa Francesco, ero così intenta a leggere che non mi sono accorta che il racconto stava per finire. Non si può fare questo a chi odia gli appuntamenti settimanali delle fictions. Provvedi subito, please!

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    1. Elena mi dispiace ma mi sento proprio nella fase fiscio e domenica ne apro pure un'altra :)

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